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Dai Campi alla Tavola: i Patti di Filiera


Quattro parole. Solo quattro parole per esprimere il concetto del convegno a cui ho partecipato mercoledì 11 marzo presso la Camera di Commercio di Imperia: VALORIZZARE IL NOSTRO TERRITORIO.

Una frase che racchiude un insieme di idee che finalmente stanno prendendo forma attraverso un vero e proprio progetto in grande stile. I cosiddetti PATTI DI FILIERA: DAI CAMPI ALLA TAVOLA. Questo progetto ha voluto creare un filo diretto tra produttori locali e imprenditori legati al mondo della ristorazione, garantire così il presidio del territorio attraverso i produttori locali ed avvicinare in modo consapevole il consumatore al territorio stesso.

Diciamocelo chiaramente, il sistema agroalimentare è un fortissimo alleato del turismo. Chi viaggia e visita paesi e realtà nuove, punta molta della sua attenzione a quelle che sono le tradizioni enogastronomiche ed “eccellenze” della zona che sta visitando. Questo progetto ha proprio lo scopo di valorizzare e far conoscere le nostre innumerevoli peculiarità. Purtroppo molte nostre “perle” della produzione agroalimentare locale, occupano delle nicchie ristrette: la produzione è limitata e di conseguenza, il costo di questi prodotti è molto spesso elevato. Il legame diretto tra produttore e ristoratore, in questo modo, avrebbe ed otterrebbe un triplice scopo:

1 I produttori locali avrebbero una garanzia sull’uscita del loro prodotto, e quindi la possibilità di investire in coltivazioni più ampie, recuperando quindi zone abbandonate, preservando così il territorio (sempre in ragione della sua geografia che rende ardua la messa a dimora di particolari colture ma che, al tempo stesso, ne esprime il suo carattere distintivo);

2 I ristoratori avrebbero garanzia di approvvigionamenti costanti ed a prezzi decisi e più contenuti, darebbero una miglior offerta a livello qualitativo ed una incredibile visibilità ai frutti del nostro territorio;

3 Il consumatore finale che si andrebbe a sedere ad un tavolo di uno dei nostri ristoranti, avrebbe la perfetta tracciabilità sulla provenienza del prodotto che sta gustando

Per quanto possa valere la mia opinione, ritengo che questa “mission” che si è dato l’intero parternariato attuatore del progetto (e non sto a tediarvi con tutti i nomi dei vari soggetti , non preoccupatevi), possa dare buoni frutti. Ad oggi sono già 38 i ristoranti aderenti e ben 53 le aziende agricole consorziate. Sono convinta che si possa fare meglio e che questi numeri siano destinati ad aumentare. Certo, bisogna un po’ cambiare la nostra mentalità “ligure”…… ed “osare”, “investire”, in una parola “aprirsi” affinché il nostro territorio venga ricordato da chi lo visita come un posto DOVE TORNARE.

Forse sono troppo idealista?.....magari a forza di crederci……

Ciaoooooo


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