top of page

Cheese 2015 - Mille sfumature di latte

  • sabryrame
  • 25 set 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Tranquilli….non siamo diventati un blog pornografico...ma la soddisfazione è più o meno la stessa…ahaha

Un bellissimo fine settimana di inizio autunno ha fatto da cornice alla più grande manifestazione mondiale sul formaggio….sto parlando di Cheese 2015….e ovviamente non me lo sono lasciato scappare. Ospitati da due carissimi amici, io ed il mio fotografo personale, abbiamo passato una 36 ore all’insegna del formaggio dalla A alla Z.

Uno di tre eventi nazionali organizzati da Slow Food , trova la sua perfetta scenografia in una bellissima cittadina del basso Piemonte in provincia di Cuneo, Bra. Sita tra Alba e Cherasco, a pochi chilometri da Torino, con il suo centro storico ed i suoi portici, è lo sfondo ideale per questo tipo di manifestazione. Ogni angolo o piazza ospitava oasi tematiche diverse.

Sotto casa dei nostri amici esponevano produttori dii formaggi dei presidi Slow Food del mondo, dall’Europa all’America, dall’Africa all’Australia. Due particolarità hanno attratto la mia attenzione. La prima è stata lo yogurt alla cenere africano: è preparato versando il latte in lunghi e stretti contenitori ricavati dalle zucche di varietà Gourd, fatto riposare almeno tre giorni ed, infine, mescolato con cenere di legno di un albero locale, il Cromwo; molto conosciuto per le sue proprietà disinfettanti, di un colore grigio turchese e gusto affumicato, lasciava in bocca un buon sapore.

Poco distante ho trovato l’altra curiosità casearia….il Geitost, formaggio norvegese, risultato di una tecnica di produzione poco comune, molto diffusa in Norvegia e in Svezia; è ricavato dal siero del latte caprino ed è un sottoprodotto della produzione del caprino a pasta bianca. La sua lavorazione prevede di portare a ebollizione il siero fresco e di aggiungere crema di latte vaccino. Il tutto viene riscaldato a 40°C per 8-10 ore: durante la cottura, il lattosio presente nel latte cristallizza, colorandolo di marrone. La massa solida

che se ne ricava viene poi lasciata raffreddare, lavorata a mano e inserita in forme di legno rettangolari . Che dire….un sapore molto particolare, deciso, a mio avviso probabilmente troppo dolce per i palati mediterranei.

E poi tantissime altre nazioni presenti con le loro prelibatezze: un posto importante naturalmente lo avevano i nostri cugini transalpini, la Svizzera e la Spagna. Ma anche altri paesi con meno tradizione sicuramente ma con prodotti di tutto rilievo: abbiamo assaggiato un erborinato prodotto ad Atlanta (USA) che se la giocava alla pari con il Roquefort francese, gustosi formaggi di pecora Irlandese e ottimi prodotti caseari dalla Baviera.

Spostandoci nella parte alta della città, sotto la chiesa dei Fratini, trovavano la loro degna collocazione gli stand dello “street food”, realtà ormai letteralmente esplosa in tutto il mondo, ed una cospicua rappresentanza di produttori di birre artigianali italiane. I nostri pranzi sono stati delle autentiche godurie……purtroppo sarebbe stato impossibile assaggiare tutto. Degni di nota le “bombette pugliesi” ed il “Mac’d Bra”. Le prime, veramente stuzzicanti, costituite

da fettine di carne ripiene di caciocavallo ed avvolte nella pancetta…..veramente “porche” ma buonissime. Il secondo, vero simbolo di Bra e presidio Slow Food, è un panino fatto con pane a lievitazione naturale tipico del posto, con la celebre Salsiccia di Bra, prodotta rigorosamente con un segreto mix di carne di vitello, carne di maiale e spezie. Leggenda vuole nel 1847 Il Re Carlo Alberto avesse fregiato tale salsiccia di una concessione speciale: l’atto proibiva la produzione di salsicce bovine su tutto il territorio nazionale con accezione di quella prodotta a Bra, e ciò per non danneggiare la forte comunità ebraica della vicina Cherasco che, per motivi religiosi, non poteva mangiare carne di maiale. il “Mac” si presenta tradizionalmente in versione cruda, ma da qualche tempo è stato proposto anche in versione cotta, con formaggio di alpeggio Bra dop e lattuga degli orti di Bra...non vi sto nemmeno a dire che il suo collega americano non gli allaccia nemmeno le scarpe ….veramente ottimo e soprattutto a Km 0, tanto è vero che il suo nome dialettale piemontese, in italiano significa “solo di Bra”!! Ed ancora…..focaccia di Recco, arancini siciliani, olive ascolane, tigelle, gnocco fritto farcito e piadine romagnole con ogni ben di Dio…..insomma….il paradiso del gusto tutto italiano!! Vi ho fatto aumentare la salivazione vero?

Per annegare il pranzo, ho provato anche un paio di birre artigianali e sebbene io non me ne intenda particolarmente di birra, mi rendo conto che ci sarebbe tanto da imparare anche in questo campo.

Due grandi mercati, due grandi tensostrutture permettevano ai visitatori di poter assaggiare e fare acquisti. La prima, in piazza Carlo Alberto ospitava il mercato italiano: i migliori produttori caseari italiani, dal Friuli alla Sicilia. Nemmeno a dirlo che da soli i nostri stand superavano il numero di tutti quelli stranieri messi insieme….d’altro canto siamo o non siamo i migliori produttori di formaggio al mondo con la Francia? E qui….naso mio…fatti capanna!! Una miscela di profumi mi stordiva e ed ero impaziente di assaggiare il maggior numero di prelibatezze. Sicuramente farmi largo tra i vari stand non è stato facile, moltissimi visitatori, già dalle prime ore del mattino, assediavano letteralmente la fiera: chi assaggiava, chi comprava, chi prendeva accordi economici per future collaborazioni. Noi visitatori sembravamo tante api operaie su un enorme prato fiorito!! Vicino

all’assaggio, ovviamente è scattato l’acquisto…dalla mozzarella di bufala campana al taleggio, dalla toma d’alpeggio al bitto, dal caciocavallo pugliese al gorgonzola stagionato…….mille sfumature di latte.

Produttori europei e non invece si raccoglievano nel secondo mercato in piazza Roma: formaggi erborinati, affinati in botte, aromatizzati alle spezie, macerati nello yogurt……c’era l’imbarazzo della scelta.

Dai basta, vi ho annoiato abbastanza. Con i nostri sacchetti alla fine pian piano siamo rincasati ed abbiamo dato inizio alle danze! Ad accompagnare i formaggi, composta di cipolla, miele e marmellate varie…..che buonoooooo…..Credo che il mio colesterolo alla fine della serata abbia gettato la spugna e dichiaratosi battuto!...hahahahaha......ma ne è valsa la pena .

Ciao ed alla prossima incursione culinaria!


Kommentarer


Take Eat Easy 

© by Chef Ramella. In cucina con Sabrina. Created with Wix.com

bottom of page