top of page

Una serata "stellata" e magica: Villa Crespi e Antonino Cannavacciuolo


Chiamatemi Alice…si’…Alice del Paese delle Meraviglie….proprio così mi sono sentita durante le ultime trentasei ore. La Magia mi ha catturato e risucchiato in un bellissimo angolo del nostro meraviglioso Paese…..il Lago d’Orta. Scenografia splendida ha fatto da sfondo alla realtà che ci ha ospitato…il Relais e Chateau Villa Crespi, regno incontrastato del mio idolo Antonino Cannavacciuolo! Una dimora storica, particolarissima nel suo design arabeggiante e moresco, immersa nel verde delle sponde di un piccolo lago dell’alto Piemonte. Rive placide e calme

dove si respira subito relax e tranquillità. Non ero mai stata in questa parte del Piemonte, complice il fatto che non sia esattamente dietro l’angolo, ma devo dire molto suggestiva proprio perché raccolta.

La nostra mini vacanza è stata il regalo di compleanno di mio marito, che ben conoscendomi, ha voluto donarmi questo sogno.Arrivati venerdì in tarda mattinata ad Orta San Giulio, centro principale del lago, abbiamo subito deciso di fare quattro passi nel centro del paese, rigorosamente e giustamente chiuso al traffico, ricco di viuzze abbarbicate e nascoste. Uno spuntino prima della visita dell’isola di San Giulio ha calmato il languorino, dandoci modo di goderci di più il pomeriggio. La nostra attenzione, tra ristoranti e le cosiddette “trappole per turisti” è ricaduta su una carinissima enoteca sulla piazza dell’imbarcadero:

Vino

, un piccolo locale poco affollato (dopo che ci siamo seduti si è riempito) con pochi tavoli e con un menù particolare ed accattivante. Un’ unico filo conduttore….la qualità delle materie prime, tutte locali, dai salumi di montagna ai formaggi d’alpeggio. Ottimo per un aperitivo o qualcosa di più rimanendo leggeri. Ovviamente il tutto accompagnato da un bicchiere di bollicine delle Franciacorta. Complimenti….un posto da segnalare e da ritrovare.

Finalmente era arrivata l’ora clou…….la motivazione principale del nostro viaggio……Villa Crespi: una dimora storica

ristrutturata a tema arabeggiante, una costruzione a pianta quadrata con una torre che domina il lago. Un giardino lussureggiante ci accoglie appena entrati; un esercito di addetti alla reception si preoccupa subito della nostra valigia e veniamo accompagnati in camera. Non vi sto a dire quanto ero emozionata……speranzosa soprattutto di incontrare il mio idolo a cena! Dopo aver avuto la conferma dal suo staff che sarebbe stato presente alla serata, abbiamo subito iniziato a prepararci…eh già……una sorta di “etichetta” visto l’ambiente…..tacchi alti per me e giacca per mio marito.

Una volta scesi e accomodati al nostro tavolo, abbiamo fatto la conoscenza del maitre di sala….e non ci crederete…..ma scopriamo subito, che sebbene di origine lombarda, è sposato con una signora di….Dolcedo!!!! Una persona squisita che ci ha messo molto a nostro agio.

Ma veniamo al menù……

Mio marito aveva già deciso in sede di prenotazione quale tipo di cena avremmo gustato.

Per l’occasione abbiamo scelto il menù comprendente 10 assaggi dei migliori piatti dello chef intitolato “Fuori Pista”. Vi assicuro che sebbene fossero assaggi alla fine della cena eravamo sazi….molto sazi. Manco a dirlo……


conoscevo tutti i piatti presentati! Lo chef de rang che si curava di noi si divertiva e sorrideva quando ripetevo contemporaneamente a lui la presentazione di ogni piatto! Sarò stata insopportabile. Una cena favolosa, un vortice di sapori, un susseguirsi di sensazioni che ci accompagnato fino alla fine della nostra degustazione. Alcuni piatti hanno veramente lasciato il segno…come il tonno vitellato o le chicche di baccalà e tartufi di mare o, ancora, la triglia con melanzana ripiena di pachino e

colatura di provola….divina! A fine cena il patron, come d’usanza, aspettava i suoi ospiti per una stretta di mano ed una foto. Trovarmi davanti quella montagna d’uomo mi ha tolto il respiro! Molto affabile e disponibile, dopo la foto di rito…e l’autografo che mio figlio mi ha richiesto espressamente, siamo rimasti a chiacchierare insieme a lui ed altri ospiti del ristorante fino a dopo mezzanotte. Le solite domande….Cracco è veramente antipatico come sembra?, Le Cucine da Incubo sono reali?.....insomma, domande che credo si senta fare tutti i santi giorni!

Dopo l’ennesima stretta di mano e pacca sulla spalla (solo ai maschietti per fortuna), ci siamo congedati . Devo dire che ho stentato a prender sonno…..tanta emozione in un colpo solo. Alla fine mi sono addormentata con il pensiero di quello che mi avrebbe aspettato la mattina seguente, ossia il corso di cucina con la brigata dello Chef! Alle 8.30 eravamo già a fare colazione, alle 9.30 avrei iniziato il corso. Puntuale come un orologio mi sono presentata in reception dove ho conosciuto la mia collega di corso.

Per noi si sono aperte le porte del Sancta Santorum del Villa Crespi. Una cucina da sogno: la massima organizzazione in ogni dettaglio e locali ampi e climatizzati ci hanno dato il benvenuto. Uno staff di più di 20 persone realizza i desideri degli ospiti. Subito abbiamo fatto la conoscenza del sous chef di Cannavacciuolo, Simone Corbo, giovane e molto disponibile. Ci ha fatto fare il giro panoramico dell’intera cucina…….ve lo confesso……più grande di tutta casa mia!! Io e la mia collega ci sentivamo un po’ “di troppo” diciamo…..tutti al lavoro e noi a dare fastidio! Tra l’altro quel sabato avrebbero avuto anche un matrimonio…quindi pensate un po’ la frenesia che regnava in cucina! Ogni cuoco alla sua postazione rigorosamente definita…per darvi un’idea mi sembrava di vedere tante api al lavoro in un alveare. Oltre a soddisfare la mia curiosità relativamente alle ricette, volevo anche capire che aria “tira” in una cucina di questo genere. Parlando con il sous chef e con gli altri due cuochi ho potuto realizzare come il lavorare in un ambiente sereno sia di primaria importanza in questo tipo di mestiere. Trascorrere anche fino a 16 ore in uno spazio chiuso, a stretto contatto con altre persone, dove il tempo è scandito solo da orologi attaccati al muro, necessita assolutamente di un clima in cui i ruoli siano ben definiti da una parte, ma dove anche la complicità e la serenità siano fortemente sentite e cercate. E proprio questa sensazione è stata da me percepita in questa cucina.

Che ricette ho imparato a fare? Come antipasto uno spiedino di scampi e capesante con cipollotto brasato ed infuso di sedano rapa e mela verde; come primo delle linguine di Gragnano con calamaretti spillo e salsa di pane di segale

(ricetta che è valsa allo chef la seconda stella Michelin); come dolce…”Espressionismo”, una panna cotta al cocco con gelatina al caffè e granita di caffè. Vi ho fatto venire fame vero?......poi ovviamente le abbiamo anche degustate!...mi odiate lo so. Non ve le sto a raccontare ora…ho parlato già abbastanza….proverò a ripeterle e le posterò tranquilli!

La mia esperienza ad alto livello a questo punto è finita. Siamo ripartiti con tanta soddisfazione nel cuore sempre più convinti che, ora come ora Cannavacciuolo sia il migliore di tutti! Ciao Tonino e grazie di quello che mi hai fatto provare!

Featured Posts
Follow Us
  • Facebook Clean
Search By Tags
Non ci sono ancora tag.
Take Eat Easy 
bottom of page